Mediante l’utilizzo di un’immagine satellitare “bing” del 2011 e le immagini aeree “agea” del 2010, sono state individuate e perimetrate le aree antropizzate presenti sul territorio, includendo gli insediamenti abitativi e quelli produttivi, sia agglomerati che sparsi. Gli elementi posizionati sul territorio ad una distanza relativa inferiore ai 50 metri sono stati raggruppati all’interno di un unico perimetro.
Per individuare la zona di contiguità tra la vegetazione e le strutture antropiche, dove quest’ultime risultano quindi esposte al contatto con i possibili fronti di fuoco, è stata evidenziata una fascia di 50 metri di larghezza, denominata AREA DI INTERFACCIA, lungo tutto il perimetro interno delle aree antropizzate.
Una porzione di territorio esterna alle aree antropizzate e di larghezza pari a 200 metri è stata poi tracciata per valutare la pericolosità che insiste sulle aree di interfaccia. Tale area, denominata FASCIA PERIMETRALE, viene utilizzata nel sistema di allertamento per determinare il passaggio tra le diverse fasi di allerta.